Il Tempo di Avvento a Sonozo, nella parrocchia di Dianra Village (Costa d’Avorio).

La seconda Domenica di Avvento, un altro giorno indimenticabile: una testimonianza di Roberta Mazzanti e Pietro Pettinari.

Siamo partiti sabato pomeriggio per arrivare a Sonozo verso le 18:30. Era già buio quando siamo giunti al villaggio e Marc (il catechista) era lì ad accoglierci.

Nel cortile della sua casa ci aspettavano la moglie ed altri, insieme a 7, 8 bimbi.

Era l’ora del bagno serale. I più piccoli ad uno ad uno immersi prima nella bacinella per la saponata e poi nel secchiello per il risciacquo, i più grandi invece nella piccola costruzione adibita a doccia si arrangiavano da soli. Dopo un’accoglienza come sempre calorosa, Marc ci ha comunicato che io e Pietro eravamo suoi ospiti per la notte e… che l’acqua per la doccia per tutti e 3 era pronta. Ci siamo preoccupati per come lui si sarebbe sistemato con i suoi 3 o 4 figli (non ho ben capito), ma tutto era già programmato… e così è stato!

Matteo poi, per fare la felicità dei bimbi e non solo, ha acceso il PC, rivolto il piccolo proiettore verso la parete di una delle casette del cortile, acceso l’amplificatore e proiettato un cartone  della storia di Gesù dall’Annunciazione alla nascita. In breve tempo la stuoia stesa nel piccolo cortile si è riempita di bambini, 8/9. Lo spettacolo reale era veramente bello!

Ogni tanto veniva qualcuno a salutarci. Intanto il cartone continuava e piano piano i piccoli si sono addormentati sulla stuoia.

La Domenica mattina alle 9:00 circa eravamo già in tanti nel piazzale avanti alla cappella. Tanti, tanti bimbi, quasi tutti vestiti a festa. I piccoli erano incuriositi dalla nostra presenza (di spaventapasseri buffi con il viso pallido), qualcuno si metteva anche a piangere. Poi un continuo di donne e uomini che ci venivano a salutare. Matteo intanto confessava. E così è  trascorsa un’ora circa.

Alle 10:30 tutti in chiesa per la messa.

La chiesa, una grande stanza, l’altare, Gesù crocefisso appeso alla parete, al lato sinistro, nell’angolo, la Vergine Maria con Gesù. A destra dell’altare due grandi balafon ed il coro. Davanti, tre lunghe  file di panche da 4, piene di fedeli.

Tra abiti e foulard colorati che avvolgevano il capo di molte donne era veramente bello!

E ancor più bello era che tutti quei colori erano i fedeli, erano tanti ed erano lì per festeggiare l’avvento di Nostro Signore. E la stuoia distesa alla sinistra dell’altare, fuori dell’ambone , era piena di bambini seduti che nel corso della messa si sono addormentati e poi svegliati: parliamo di 3 ore!

Un tempo in cui si sono susseguiti la danza d’ingresso, i canti, le traduzioni in senufo delle letture, il salmo, le preghiere dei fedeli, il vangelo letto in entrambe le lingue (francese e senufo) da Padre Matteo. E poi gli avvisi, sia quelli pastorali che quelli di interesse sociale (come l’inaugurazione della Casetta della Salute a Seguebana); la presentazione ed il saluto individuale a noi genitori di Matteo; i doni di arachidi, riso, banane per il sostegno della missione e il dono di un abito tipico senufo a me e Pietro e del tessuto per Matteo. Ed i canti durante la messa e a fine funzione. Alle 13:30 tutto è finito.

Un avvicendarsi di emozioni, dall’inizio alla fine. Bella la partecipazione dei fedeli ed i loro canti!

E chi non canta accompagna comunque la musica segnando il ritmo con il battito delle mani.

Tre ore sono tre ore, e il caldo a mano a mano che passava il tempo si faceva sentire, così come la stanchezza, almeno per noi che questo clima lo sopportiamo un po’ meno. Ma, che volete, un po’ di sonnolenza   può arrivare anche durante le nostre messe che durano solo 45 minuti!

Insomma, una bella domenica di Avvento: difficile coglierne tutte le sfumature, così come trasmetterne realmente sia le emozioni sia la realtà a noi visibile.

Il fatto è che al di la del saper bene esprimersi, posso dirvi che “gli occhi vedono delle cose, gli occhi del cuore ne vedono altre e lo scritto ne trasmette altre ancora”, senza poi escludere che chi legge le trasforma con la propria immaginazione in altre ancora.

Spero comunque di aver trasmesso qualche cosa di buono. Un abbraccio a tutti.

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