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Sulle Strade del Mondo 2017 – Video

Domenica 8 ottobre, ad Ostra, Pietro, Martina, Eva, Laura, Filippo, Enea, Pietro e Roberta hanno condiviso la loro esperienza di missione in Uganda, Bolivia, Costa d’Avorio, Egitto, Perù e Tanzania.

Riviviamo le loro testimonianze nel video dell’incontro.

 

Progetto “NonSoloPozzo”

La nostra diocesi è ricca di esperienze di cooperazione missionaria che vogliamo aiutare a far conoscere, come il progetto “NonSoloPozzo”, sostenuto dalla Parrocchia del Portone di Senigallia fin dal 2005. Presentiamolo così come lo descrive la parrocchia stessa.



Gli inizi

Una giovane coppia muore di aids, una bambina rimane orfana, un prete cerca aiuto, una donna accoglie la sua richiesta.
Storie di morte, amore, resurrezione. La storia del mondo e della Chiesa. Su queste basi nasce il progetto “NonSoloPozzo” della parrocchia del Portone.
Il prete, Padre Peter Ndunguru della parrocchia di Lowerere, 15000 abitanti nella regione di Rombo in Tanzania, alle falde del Kilimanjaro, nel 2005 viene a Senigallia per ringraziare chi ha “adottato” la bambina orfana. Così conosce altre famiglie amiche, Don Giuseppe e Don Francesco, sacerdoti al Portone. Racconta che la zona dove vive è molto arida ed è molto grave la mancanza di acqua. Durante una cena viene l’idea di suggerirgli la costruzione di un pozzo.
Tornato a casa, padre Peter si mette in azione e poco dopo presenta un progetto per la costruzione di un pozzo, chiedendo il nostro aiuto. E’ subito chiaro che non ci si può fermare al pozzo e ad un mero aiuto economico. Da questa consapevolezza scaturisce il nome del progetto.

In seguito alla visita in Tanzania nel giugno 2008, abbiamo scelto di permettere ai ragazzi di Lowerere di frequentare la scuola. Infatti la povertà è tale che molti ragazzi non possono pagare la retta scolastica. Anche la divisa diventa un ostacolo alla frequenza delle scuole: alcuni ragazzi non ne possiedono una e non hanno vestiti dignitosi, per cui si vergognano di presentarsi in pubblico, sia a scuola sia in chiesa. Molti bambini e ragazzi, senza la scuola, vivono in condizioni estremamente misere, tutto il giorno lasciati soli dai genitori che si recano al lavoro.

Cosa è stato fatto.

  • Nel 2008 abbiamo realizzato una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, necessaria per soddisfare i bisogni dei bambini e dell’intera comunità.
  • Dal 2009 circa 30 famiglie della Parrocchia sostengono gli studi di alcuni ragazzi di Lowerere. In questi anni hanno concluso il loro percorso scolastico ben 41 ragazzi! Abbiamo inoltre fornito delle macchine da cucire per far lavorare le ragazze. Nell’anno scolastico 2015/16 abbiamo sostenuto gli studi di 20 ragazzi (dall’asilo alle scuole superiori) e 2 studentesse universitarie.
  • Tra il 2010 e il 2012 abbiamo costruito un asilo per 200 bambini, perfettamente funzionante e dotato di cucina che ogni giorno fornisce il pasto ai bambini. Inoltre in occasione della Quaresima 2011 i ragazzi del Catechismo e dell’ACR della Parrocchia hanno acquistato le divise per tutti i bambini che frequentano l’asilo. Oggi l’Asilo San Pio IX è una realtà molto qualitificata per il grado di preparazione delle maestre e richiama iscrizioni da una vasta area della Tanzania.

Siamo parrocchie sorelle.

Siamo convinti che la bellezza di ogni relazione di aiuto è che non è mai a senso unico. La gente di Lowerere ha tanto da trasmetterci e la vera ricchezza non sta nel pozzo, ma nella relazione di amicizia che vogliamo costruire.

Siamo diversi per cultura, stile di vita, condizioni economiche e abitudini, ma nonostante tanta distanza siamo fratelli in umanità e nella fede e formiamo un solo corpo in Cristo. La comunità di Lowerere ci ricorda sempre nelle celebrazioni eucaristiche, soprattutto nelle giornate delle Comunioni e Cresime. Manteniamo acceso questo “fuoco”: pregare gli uni per gli altri ci fa essere comunità aperte sul mondo e uniti nelle necessità.

Per saperne di più.

Sulle Strade del Mondo

Sulle Strade del Mondo: una domenica pomeriggio all’insegna del racconto, della condivisione di un’esperienza di viaggio in terra di missione realizzata da alcune persone nel periodo estivo appena trascorso.

Si tratta di un appuntamento ormai abituale che il Centro Missionario Diocesano organizza ogni anno nel mese di ottobre per rendere partecipe la comunità di alcuni momenti significativi vissuti in luoghi lontani, in cui prestano servizio missionari della nostra diocesi o in cui si stanno realizzando progetti mirati alla promozione umana spesso seguiti o sostenuti da alcune parrocchie della città.

Quest’anno i racconti hanno avuto quasi tutti – tranne uno – come sfondo il continente africano.

Il primo a coinvolgerci con immagini e parole dall’Africa è stato Filippo Vici, che ha trascorso un periodo in Camerun presso i padri Saveriani. La sua è stata un’esperienza molto particolare perché, oltre a condividere momenti di vita missionaria e un ritiro spirituale, ha vissuto anche l’esperienza di assistere padre Giovanni Montesi, missionario saveriano della Diocesi di Senigallia, nei suoi ultimi giorni di vita.

Dopo Filippo ha preso la parola Margherita che, grazie all’operazione Mato Grosso, ha speso il suo tempo estivo con i bambini e gli anziani di un villaggio dell’ Ecuador, definendo la sua esperienza come un regalo del padre che ha svolto come lei un servizio volontario come medico nelle strutture sanitarie del medesimo villaggio.

Poi è stata la volta di Laura, partita con l’associazione lombarda “Amici di San Francesco” per il Kenia, dove ha trascorso circa un mese dedicando il suo tempo e le sue energie a 500 bambini di un orfanotrofio, ritrovandosi anche con le mani sporche di cemento per aiutare nella costruzione delle fondamenta di un edificio.

Quindi è arrivata Eleonora, che con un videomessaggio ha raccontato le sue emozioni nel vivere alcuni giorni nella comunità di Lowerere in Tanzania, grazie al progetto “Non solo pozzo” sostenuto dalla parrocchia del Portone. Il suo messaggio è stato anche un invito per tutti a vivere un’esperienza in terra africana anche per capire quali sono effettivamente le cause di tanta povertà.

Infine il racconto a più voci ricco di emozioni e stupore di Donatella, Carla, Mattia, Giorgia e Don Andrea Rocchetti, che hanno vissuto la loro esperienza missionaria in Costa d’Avorio, nella comunità parrocchiale di Dianra dove si trova padre Matteo Pettinari, missionario della Consolata. Questo gruppo di persone prima della partenza ha seguito un serio percorso di formazione organizzato dal CMD e tenuto da padre Ariel Tosoni dei missionari della Consolata presso la parrocchia di Chiaravalle.

Per concludere la serata Daniela Giuliani, da poco di ritorno da Dianra, in veste di architetto coordinatore del lavori ci ha informati sui progressi della chiesa che si sta costruendo in quella comunità.

Tutti, pur con diverse sfumature, hanno trasmesso con i loro racconti la gioia e la commozione di aver vissuto un’esperienza unica, quella dell’accoglienza e dell’incontro con le persone povere dei villaggi africani o ecuadoregni che con semplicità e poche cose materiali li hanno arricchiti di tanta umanità. Tutti hanno capito che non è tanto importante fare, costruire, insegnare quanto osservare, semplicemente essere lì per vivere relazioni, cercare di comunicare vicinanza e solidarietà anche se le difficoltà linguistiche potrebbero sembrare un ostacolo. Tutti hanno vissuto con gioia le festose celebrazioni eucaristiche della chiesa del sud del mondo e hanno sperimentato la bellezza di sentirsi chiesa senza barriere e confini. Tutti, ma proprio tutti, hanno espresso la volontà di ripartire.