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Sulle Strade del Mondo 2018

A Mondolfo, domenica 7 ottobre, Riccardo, Gioele, Martina, Giada, Pietro, Luca e Jessica hanno condiviso la loro esperienza di missione in Brasile, India, Costa d’Avorio, Argentina e Cile.

Riviviamo le loro testimonianze nel video dell’incontro.

 

Una giornata in missione

Una “ordinaria” giornata di missione: potremmo forse definire così la giornata che dalla Costa d’Avorio condivide con noi Carla. Certo è che di ordinario per le nostre (comode) abitudini c’è ben poco.

 

La nostra giornata inizia con la sveglia alle 4:30: si va a Bouake, e ci aspettano 4 ore circa di strada, tra pista ed asfalto. Ma, ancora in piena notte, troviamo la strada sommersa dall’acqua (diluvia dalla sera prima) ed ostruita da un albero caduto. Con difficoltà ripartiamo, ma insieme al sole arriva un altro problema: rimaniamo impantanati in una piscina, e solo dopo un’ora i viaggiatori di un pulmino ci aiutano a riprendere il viaggio.

 

 

Arriviamo a Bouake con 1:30 circa di ritardo, carichiamo i medicinali e facciamo spesa. Dopo tutti gli acquisti nella Toyota non entra più nemmeno uno spillo.

 

 

Ripartiamo alle 19, quando è già notte fonda, andando piano perché il carico è tanto e prezioso. Lungo la strada soccorriamo un anziano caduto dalla bicicletta (incosciente e sanguinante), poi troviamo un mezzo per trasportarlo ad un centro sanitario (per fortuna non lontano).

C’è ancora tanta, troppa strada: decidiamo di dormire alla missione di Marandallah. Cena, messa e finalmente un letto, dove riposare prima di ripartire per Dianra.

Un saluto da Dianra

Carla Paccoia, nostra cara amica dell’equipe del Centro Missionario di Senigallia, ci invia un saluto all’arrivo a Dianra, in Costa d’Avorio, dove è tornata per trascorrere qualche mese nella missione di Padre Matteo Pettinari.

 

Carissimi e carissime tutti,

dopo ore di volo, km di jeep su strada e su pista di terra rossa, sotto un diluvio d’acqua, tuoni e fulmini (ma qui erano felici perché l’acqua mancava da novembre ed io che l’ho portata sono una benedizione!), sono finalmente arrivata e ritornata a Dianra, nel nord della Costa d’Avorio, nella missione affidata alla Consolata, dove vive il nostro Matteo Pettinari.

Con gioia ho rivisto persone e luoghi a me molto cari che mi sono entrati nel cuore fin dal primo giorno dell’ agosto di due anni fa. L’affetto ricevuto ed il sorriso dei bimbi hanno subito cancellato la fatica del viaggio.

Adesso mi sto inserendo nelle varie, quotidiane attività della missione con il mio francese scolastico che migliora lentamente e con la certezza di vedere ogni giorno, nella vita e nell’opera dei missionari, la costante tenerezza di Dio verso i nostri fratelli africani.

Sento il vostro sostegno e so di essere qui anche a nome vostro. Continuate ad accompagnare i miei passi con la vostra preghiera.

A presto, Carla.

Un pezzetto di Dianra qui con noi

Dal 25 Febbraio al 15 Aprile abbiamo avuto la fortuna di avere nostro ospite Patrice Kouman Kouadio, dal villaggio di Dianra in Costa d’Avorio, parrocchiano di padre Matteo Pettinari nonché catechista e membro attivo nella realtà locale. E’ venuto in Italia per via di un occhio gravemente malato e lo scorso 6 marzo è stato operato nell’ospedale di Torrette di Ancona. Tutto è andato bene.

Ospite in casa Pettinari, dai genitori e zii di p. Matteo, in questo breve periodo di tempo qui ha avuto modo di assaporare e conoscere un po’ di quell’Italia di cui prima aveva solo sentito parlare.

Patrice, 54 anni, sposato, con sei figli, è un uomo davvero in gamba: lavora nell’ Ivoire Coton (fabbrica del cotone di Dianra), si è sempre impegnato in parrocchia, come catechista e membro di una comunità di base, ma non solo. L’abbiamo conosciuto e incontrato in questi giorni tra Chiaravalle, Monte San Vito e Senigallia, nelle parrocchie dove è stato invitato e nelle case di chi lo ha accolto anche solo per due parole o un pasto insieme. Averlo tra noi è stata una splendida occasione per conoscere più da vicino la realtà di Dianra e anche per conoscere meglio noi stessi, guardandoci attraverso lo sguardo limpido di Patrice. -Siamo come il giorno e la notte- ha detto più volte, riguardo a quanto siano diverse le nostre case, le nostre abitudini, le nostre vite… Ma l’Italia -c’est très jolie!- Ai suoi occhi tanto, di ciò che abbiamo, è bello: il paesaggio naturale, il cibo, l’asfalto che ci fa raggiungere facilmente le persone, la varietà di piante e fiori, l’accoglienza che ci caratterizza.

Mentre camminiamo insieme tra le vie del centro storico di Senigallia, noto che la Rocca Roveresca, il foro Annonario, le varie piazze e fontane non l’hanno conquistato. Osserva però con attenzione le vetrine di tanti negozi e nel suo volto leggo insieme stupore e disagio. Gli chiedo allora: -Patrice, cosa pensi?

-Tutto questo è opera dell’uomo. Il mare, invece, è opera di Dio: è per questo che è più bello.-

Ci dirigiamo poi verso il Duomo e lì entriamo. Questo luogo sì, gli è piaciuto molto: -Ogni chiesa è bella!- e lo dice a me che invece tante volte trovo certe chiese più buie e brutte di altre e lì mi fermo col mio giudizio, come se una bella preghiera dipendesse da una bella chiesa. Certo, il luogo e l’arte aiutano in questo, ma oggi Patrice m’insegna che ciò che conta è solo l’animo.

Grazie Patrice di aver camminato un po’ con noi, ci hai ricordato quanto le nostre vite siano ricche di possibilità e ricchezze, ci hai portato il tuo esempio di semplicità e umiltà e ci hai dato modo di vedere la realtà con un paio d’occhiali un peu different.

Chi l’avrebbe mai detto: un ivoriano con problemi di vista che ci mostra come VEDERE le cose! 😉

A presto, à bientôt!

Giorgia, Donatella e Carla del CMD di Senigallia

La chiesa più grande

Gioele e Martina hanno vissuto le vacanze di Natale a Dianra, Costa d’Avorio, nelle comunità parrocchiali di padre Matteo.

Le vacanze di Natale quest’anno sono passate ancora più velocemente del solito, sarà che in Africa, in Costa d’Avorio più precisamente, il tempo scorre in un modo tutto suo. Io e Martina abbiamo ricevuto questo grande dono: di poter condividere la vita di ogni giorno con la gente del posto. Niente di più semplice e arricchente allo stesso tempo!
Solo svuotandoci di noi stessi, delle nostre regole, delle nostre idee e delle nostre tradizioni siamo stati in grado di farci accogliere. E proprio lì una volta svuotati abbiamo incontrato gli ivoriani, la loro accoglienza, il loro modo di celebrare il natale e le altre feste, i loro cibi e a volte anche le loro sofferenze. Siamo stati per circa un mese tra la polvere rossa dei villaggi del nord passando spesso da Dianra a Dianra Village, fino ad arrivare a volte anche nei più distanti, ma magici villaggi di Marandallah e Sonozo.

La parrocchia di Dianra è stato il nostro “campo base” o qualcosa di più simile ad una seconda casa, in cui siamo stati accolti con amore materno da tutti i parrocchiani. È qui che abbiamo festeggiato il Natale e avuto modo di visitare le persone nelle loro case nell’intimità della sera, sperimentando ancora una volta quella dolce accoglienza.

Un’altra seconda casa e luogo di mille meraviglie è stata per noi la nuova chiesa in costruzione di Dianra Village. È forse questo il luogo in cui ho lasciato una grande parte del mio cuore. Nel nostro piccolo abbiamo contribuito alle
decorazione della nuova chiesa, aiutando il piastrellista Abù nel posizionamento del mosaico all’ingresso della navata centrale. Ciò che mi ha particolarmente colpito del tempo passato nella nuova chiesa è che la parrocchia è un punto
d’incontro molto importante. Un via e vai continuo di uomini, bambini e donne dai vestiti colorati, sono passati o per un semplice saluto o per portarci qualche banana o qualche bibita, cosa che per noi potrebbe sembrare un gesto molto semplice, ma che ricevuti dalle loro mani, assumono un grandissimo valore.

Questo viaggio, in conclusione, è stato per me come riaprire gli occhi alla luce di un nuovo giorno, dopo tanto tempo di oscurità. Sono riuscito finalmente a vivere con i miei sensi quest’Africa tanto raccontata, tanto sfruttata e stereotipata. Ho trovato tanta vita, tanta gioia, tanta quotidianità, ma purtroppo anche tante, forse troppe, ingiustizie. È un mondo che non si spegne mai e che ci piaccia o no continua frenetico a compiere il suo corso. Ringrazio i padri della Consolata che ci hanno accolto e permesso di vivere così a pieno questa esperienza, in modo
particolare il nostro Padre Matteo Pettinari che ci ha guidato alla scoperta del nord della Costa d’Avorio.

Gioele

 

Potrei definire questa esperienza con mille bellissime parole, ma poche racchiuderebbero la varietà di ciò che abbiamo vissuto, pertanto la descriverò come una “continua scoperta”. Non sapevo cosa avrei trovato a più di 4000 km di distanza da casa, non avevo certezze né aspettative, ma solo desideri e buone intenzioni: vivere pienamente ogni momento. Con questa speranza nel cuore siamo atterrati ad Abidjan, e la missione non ha esitato a darci il benvenuto. Ancora prima di lasciarci l’aeroporto alle spalle abbiamo fatto nostra la prima regola “siate pronti all’imprevisto”. Era solo l’inizio, perché nei 30 giorni successivi, passati in terra ivoriana, il bagaglio di partenza si
è arricchito di un tesoro di cui ora, più che mai, riscopro il valore. Ho scoperto lingue e tradizioni nuove, toccato mani indurite dal faticoso lavoro, visto volti di bambini e anziani con la luce negli occhi. Ho conosciuto persone fantastiche. Ho scoperto la bellezza dell’accoglienza e di chiedersi “Come va?”.

Ho sperimentato la soddisfazione di aver creato qualcosa di bello per loro, partendo da semplici mattonelle colorate, qualcosa che possa renderli orgogliosi della loro chiesa. Ho provato ammirazione vedendo come diverse religioni
riescono a convivere e integrarsi. Ho riscoperto il valore del Natale e l’importanza di fermarsi a riflettere sul tempo passato per affrontare al meglio l’anno che verrà. Ho scoperto che è bello partire alla ricerca di un nuovo mondo, vedere da un’altra prospettiva la quotidianità che hai lasciato e ritornare per continuare a vivere “nuovamente”.

Martina

Da “La Voce Misena” del 18 Gennaio 2018.

Sulle Strade del Mondo 2017 – Video

Domenica 8 ottobre, ad Ostra, Pietro, Martina, Eva, Laura, Filippo, Enea, Pietro e Roberta hanno condiviso la loro esperienza di missione in Uganda, Bolivia, Costa d’Avorio, Egitto, Perù e Tanzania.

Riviviamo le loro testimonianze nel video dell’incontro.

 

Sulle Strade del Mondo 2017

PARTIRE è il verbo che ha più affascinato le persone che ci racconteranno la loro esperienza fatta nei vari paesi dell’Africa e dell’America Latina.

Pietro, Martina, Eva, Laura, Filippo, Enea, Pietro e Roberta condivideranno la loro esperienza di missione Domenica 8 Ottobre alle ore 16:30 ad Ostra, nella saletta del Congresso in Vicolo Montanari 3.

Vivere per alcune settimane fuori dalla propria terra e cultura, incontrando altre culture è un avvenimento importante, non un fatto tra i tanti, non un turismo diverso,  almeno per persone che si sono preparate a questo facendo un cammino missionario.

La PREPARAZIONE è il momento fondamentale per vivere in maniera intensa e significativa l’esperienza, infatti i nostri amici hanno fatto questo percorso con i Francescani, in Parrocchia, con i Salesiani e con l’Operazione Mato Grosso.

Ci racconteranno come sono USCITI dal nostro mondo/cultura per avvicinarsi ed ENTRARE in un altro, con modi diversi di vedere e leggere la realtà, modalità diverse di vita, di uso del tempo, di valutare la persona, la fede, Dio, la terra e ciascuno in maniera specifica in base al paese in cui è andato: Uganda, Bolivia, Etiopia, Egitto, Perù, Tanzania e Costa d’Avorio.

Scopriremo come hanno superato le difficoltà alle quali erano stati già preparati, dalla difficoltà di comunicare al non far nulla o quasi; come si sono mossi per capire il significato delle cose e come hanno vissuto l’incontro con le persone. Non si parte per fare qualcosa, per realizzare un progetto, ma per incontrare le persone con la loro vita, la loro storia, la loro fede e la loro realtà; poi magari si potrà vedere se si potrà fare qualcosa che serva a loro e non a noi.

Quattro sono i momenti importanti per chi va in missione e per la Chiesa locale: la Preparazione, l’Invio, lo Scambio e il Rientro.

Proprio il rientro significativo nelle comunità può permettere di spiccare il volo in libertà responsabile.

Un gruppo missionario a Chiaravalle

Da alcuni mesi si è formato nella Parrocchia di Santa Maria in Castagnola a Chiaravalle, incoraggiato dal Parroco Don Giuseppe Giacani, il gruppo missionario.

Siamo, per ora, un piccolo gruppo di persone convinte che la Chiesa debba avere orizzonti grandi come il mondo, che per vivere la fede in maniera autentica occorre aprirsi verso gli altri, vicini e lontani, mettendosi al servizio della propria comunità, dentro e fuori dei propri confini. Crediamo che il compito del gruppo sia di ricordare questa vocazione missionaria attraverso la riflessione e la diffusione della Parola di Dio. Riteniamo fondamentale inoltre occuparci e preoccuparci di far conoscere altre culture e popoli con realtà spesso complesse, e le situazioni di difficoltà e di ingiustizia degli ultimi, anche vicini. In collaborazione con il Centro Missionario Diocesano e con le parrocchie della vicaria, cerchiamo di rendere visibili e supportare le iniziative e i progetti missionari presenti in vari paesi del mondo, facendo opera di sensibilizzazione di questa importante dimensione della Chiesa.

Il gruppo, fin dall’inizio, ha voluto mettere al centro della propria attività la Celebrazione Eucaristica: “ogni Messa è sempre per il mondo intero e ogni sacramento è forza per costruire il Regno di Dio”. E’ ormai un appuntamento fisso la Messa pomeridiana del 1° venerdì del mese: con la preghiera abbiamo avuto modo di presentare i continenti con le loro peculiarità e alcune figure di santi, alcuni poco conosciuti, ma testimonianze vive dell’amore di Dio per l’uomo.

In questo periodo abbiamo avuto il dono di avere tra noi Padre Matteo Pettinari, missionario della Consolata in Costa d’Avorio, con il quale abbiamo condiviso alcuni momenti forti nelle celebrazioni liturgiche e negli incontri che abbiamo vissuto anche nelle altre parrocchie della vicaria. Proprio Padre Matteo ci ricorda che siamo missionari sempre nella nostra vita, persone erranti sulle strade del mondo, con le mani e i piedi impolverati delle nostre esperienze, inviati da Dio per incontrarci e condividere il pane con l’altro, chiunque esso sia.

Allo scopo di aiutare la missione di Padre Matteo abbiamo organizzato un concerto di solidarietà, “Una nota per Dianra”, che si terrà Sabato 7 Ottobre 2017 presso il Teatro Valle di Chiaravalle. L’evento fa parte delle iniziative dell’Ottobre Missionario, mese dedicato particolarmente alla preghiera, affidando al Padre i missionari, i paesi, i problemi, le situazioni, la Chiesa di tutto il mondo. Ricordiamo poi la Messa missionaria di venerdì 6 ottobre, alle ore 18:30, a Chiaravalle, celebrata proprio da Padre Matteo.

Infine vogliamo esprimere la disponibilità e la gioia ad accogliere altre persone che volessero condividere questo cammino di “missione”, convinti che tante piccole gocce formano il mare.

Il gruppo missionario della Parrocchia di Chiaravalle

Rassegna stampa missionaria

Questi ultimi giorni sono stati particolarmente ricchi di spunti di lettura missionaria: cerchiamo di raccogliere con questo articolo alcuni tra gli esempi più significativi e, perché no, cari alla nostra diocesi.

Partiamo da una riflessione teologica e missionaria del Cardinal Tagle, arcivescovo di Manila e presidente della Caritas Internazionale, nonché uno dei più importanti teologi dell’Asia, sugli Apostoli Paolo e Barnaba durante il Capitolo Generale dei Missionari della Consolata.

 

Passiamo poi a La Stampa, che dedica un lungo articolo alla missione di Dianra, con un’intervista al nostro Padre Matteo Pettinari.

http://www.lastampa.it/2017/05/29/vaticaninsider/ita/nel-mondo/costa-davorio-un-profondo-rispetto-lega-cristiani-e-musulmani-5SuDvQqS1CfPVXKVGgsuRK/pagina.html

 

Infine Famiglia Cristiana dedica un articolo a Giuseppe e Rachele, che dalla Parrocchia del Portone di Senigallia partiranno, insieme ai loro figli, per la Patagonia.

http://m.famigliacristiana.it/articolo/e-giuseppe-e-rachele-con-i-4-figli-partono-per-la-patagonia.htm

 

Incontri in missione

Gli incontri che si fanno durante un’esperienza missionaria sono una delle cose che maggiormente lasciano un segno nelle persone che li vivono e che poi rientrano a casa. Ecco il video della testimonianza di Don Andrea Rocchetti, parroco di Monte San Vito e Borghetto, sull’esperienza a Dianra nell’Agosto del 2016.

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