Articoli

Formarsi per partire

Il CMD di Senigallia organizza anche per l’anno 2019 un percorso di formazione missionaria rivolto ai giovani disposti a lasciare casa e amici per un servizio pieno ai fratelli. Per qualche tempo… o per sempre! Lo scopo principale è dare la possibilità, a chi lo desidera, di andare in missione «preparato» ed accompagnato. È importante infatti non viaggiare solo sulle ali dell’entusiasmo.

Il percorso ha come scopo essenziale quello di far vivere ai partecipanti un’esperienza che li prepari a vivere l’incontro con altre culture, popolazioni e religioni, come un’opportunità di crescita nella fede e quindi come dono nella vita.

Il CMD propone un itinerario di appuntamenti, a partire da venerdì 25 gennaio, che invita i giovani a vivere l’esperienza di viaggio con lo stile dei “pellegrini”. Pellegrini che insieme percorrono una strada, incontrano, condividono, ascoltano, rispettano, sono attenti alla “manifestazione” di Dio nella storia di altre comunità e popoli.

Trovi tutte le informazioni necessarie qui.

Giovani per il Vangelo

Rinnovarsi tutti nella parola di Gesù.

Questo il tema della prossima Giornata Missionaria Mondiale, questo il tema delle Giornate nazionali di formazione e spiritualità missionaria, alle quali anche un gruppetto del nostro Centro Missionario Diocesano ha preso parte, ad Assisi, dal 26 al 29 agosto. Ciascuna giornata si è aperta con un racconto video e testimonianze dal Convegno Missionario dei Giovani svoltosi nel mese di aprile, seguiti dalla lectio divina tenuta dal biblista del C.M.D. di Milano Luca Moscatelli, e da vari interventi di approfondimento: da parte di don Alberto Lolli (formatore ed esperto di pastorale giovanile della diocesi di Milano), di Laura Gusella (monaca e biblista della fratenità Maranatha di Piombino – FI), del missionario del PIME padre Gianni Criveller, di alcuni collaboratori della fondazione Missio della C.E.I. (promotore del convegno) e di alcuni giovani provenienti da varie diocesi italiane, che hanno animato con entusiasmo e profondità i laboratori biblici.

Davvero un tempo di grazia per i 230 partecipanti, un tempo di preghiera, di riflessione, di sogno, di ricerca, di proposta, di verifica, incentrato sì sull’annuncio del vangelo ai giovani, ma soprattutto, autenticamente, sull’annuncio gioioso dei giovani stessi, che chiedono, nel grido silenzioso del loro cuore, testimonianze vocazionali di un’autentica pienezza di vita, profondamente e radiosamente radicate in Cristo. Sentiamoci quindi tutti coinvolti e tutti chiamati in occasione del sinodo episcopale sui giovani che si aprirà il 3 ottobre: un sinodo che sia di tutti i giovani e per tutti i giovani, per i quali la nostra chiesa sia una fraternità educante, una casa dello spirito, una famiglia che dialoga.

Ecco alcuni spunti sui temi di fondo delle giornate: Vocazione – “A uno diede cinque talenti …” (Mt 25, 14-30), Futuro – “Crederanno in me, mediante la loro parola” (Gv 17, 1-26), Profezia – “Voglio dare a quest’ultimo quanto a te” (Mt 20, 1-16), Nuovi esodi – “Costoro, chi me liha generati?” (Is 49, 8-22).

Siamo chiamati, uno ad uno, a contribuire alla salvezza del mondo, ad essere creativi, ad essere intraprendenti per Dio. Ma i nostri luoghi, i luoghi delle nostre comunità, sono liberi e creativi? Ogni persona, con la sua unicità, svela aspetti unici della rivelazione: i racconti di Dio siamo noi, andiamo dunque là dove si gioca il futuro; è vecchia la chiesa che ha paura di andarci.

I giovani non amano se non i propri sogni, e potrebbe non esserci incubo peggiore che essere prigionieri del sogno di un altro, ma la rivoluzionaria verità della vocazione cristiana, è che solo nel sogno di Dio, abita la felicità; i giovani hanno paura del non senso della vita, hanno (abbiamo) bisogno che qualcuno li afferri e che risponda al loro grido. Gli adulti siano dunque testimoni del desiderio che non si spegne, dell’uomo che ricerca, che non ha smesso di guardare il cielo, ottimisti e fiduciosi nei confronti del futuro di bene che Dio ci propone.

La vita richiede una parte teoretica necessaria, ed è la giovinezza che anticipa tutti i temi nodali della vita. Andiamo quindi alle radici, domandandoci quali siano le condizioni di possibilità della fede, sentendoci in uno stato permanente di conversione che favorisca una comprensione vocazionale del cristianesimo, il recupero della vita come vocazione, risvegliando immaginari di fraternità, orizzonti, desideri. Impegniamoci a leggere in profondità le esperienze riuscite di fraternità, ad individuare dei piccoli ma concreti itinerari di fraternità, riconoscendo e vivendo l’amicizia come via maestra della missione. Ricordiamoci che siamo figli di un Dio che non ama le strutture, ma di un Dio che cammina nella storia.

Facciamoci custodi del legame profondo tra servizio e discernimento, rifiutando l’”esperienzialismo”, poniamo attenzione alle frontiere invisibili che si frappongono all’annuncio (il linguaggio, le convenzioni, le apparenze…), sapendoci avvicinare riconoscendo le ferite e camminando uno accanto all’altro. Lasciamo ogni paura, affidiamo il vangelo ai giovani!

A livello diocesano, in occasione della GMM, invitiamo tutti quanti ed in particolare tutti i giovani, ad una veglia di preghiera in cattedrale, sabato 20 ottobre alle ore 21,00.

Eventi

Nessun risultato

Spiacente, nessun articolo corrisponde ai tuoi criteri